Per capire cosa ci sia dietro alla scioccante dichiarazione di Matteo Salvini, è fondamentale che ti ponga una domanda: sai come funziona algoritmo di Facebook?
Se non lo sai, cerco di semplificartelo.
Ogni post pubblicato su Facebook non ha lo stesso peso: ce ne sono alcuni che vengono preferiti dall’algoritmo rispetto ad altri; questo perché Facebook da prevalenza e priorità a quei post che pensa possano essere più interessanti di altri (ecco perché alcuni post del giorno prima vengono visualizzati sulla nostra bacheca prima di altri che invece sono stati pubblicati lo stesso giorno, anche se, intuitivamente, dovrebbe essere il contrario).
Se un post riceve in poche ore migliaia di apprezzamenti, commenti e condivisioni (tutte queste sono definite “interazioni”) desta più attenzioni a Facebook di uno che ottiene 3 Mi piace e 1 commento; l’algoritmo, che ha come finalità quella di mostrarti i post più interessanti e coinvolgenti di modo che tu possa trovare piacevole l’esperienza sulla piattaforma e possa prolungarla il più possibile, collocherà tra i primi post tutti quelli degli amici e delle pagine seguite che hanno ottenuto delle alte interazioni (in inglese l’insieme delle interazioni è detto engagement).
Veniamo adesso a Matteo Salvini.
I responsabili della comunicazione del leader della Lega sono soliti creare dei post molto impattanti, che suscitano molte reazioni da parte degli utenti, sia a favore che contrarie, grazie all’interessamento di ogni possibile tema di attualità, alla presa di posizioni marcate e all’utilizzo di un linguaggio diretto e aggressivo.
Nelle ultime settimane è successo un fatto molto importante: sono state aperte diverse pagine legate al fenomeno delle Sardine e questo ha fatto sì che una parte di utenti che è erano soliti interagire sul profilo di Salvini iniziasse a interagire con queste nuove pagine, facendo diminuire notevolmente la l’engagement, le interazioni, presenti nei post di Salvini.
Se l’algoritmo di Facebook si rende conto che per un tempo prolungato una pagina abbassa le sue interazioni, gli concede meno visibilità di quella attuale, a favore delle pagine che lo Rimuovi immagine in evidenzahanno superato; per ovviare a questo scenario c’è stato bisogno di un colpo di genio, un vero e proprio colpo di genio mediatico.
In questo periodo la parola “Nutella” è tra le più ricercate dagli utenti, per due fattori: si avvicina il Natale, quindi ci sono più acquisti e più ricerche sui dolci da preparare, ma soprattutto sono appena usciti i nuovi Nutella biscuits, che stanno facendo parlare molto di sé grazie alla scarsa distribuzione (una strategia marketing molto intelligente).
Quale miglior modo, allora, per far risalire l’audience e le interazioni sul profilo di Salvini se non parlando della Nutella? Ecco che il leader della Lega pronuncia la sua classica frase ad effetto, dura e schierata (se posso permettermi poco sensata dal punto di vista logico) a sfavore della Nutella. Ecco creata la connessione tra Salvini e una delle parole più ricercate di questo momento; ecco che milioni di utenti scrivono post e commenti di approvazione, di indignazione, satirici, pessimisti o ottimisti; non importa che genere di post si scriva, l’importante è che si sia scritto su di lui, dai giornalisti, da altri politici, dalla stessa Ferrero, da utenti normali: in questo momento è risalito di popolarità e di interazioni come forse non lo è mai stato.
Dopo tutto ciò, dopo ciò che a prima vista sembrerebbe un autogol, Salvini (il suo staff) ha ritrattato, dicendo di voler continuare a mangiare la Nutella, ma invitando Ferrero a usare le nocciole italiane. Ciò che a prima vista sembra un tentativo di fare la pace e di ristabilire l’ordine, in termini di comunicazione significa aver fatto parlare di sé per altri due giorni.
Si sa che noi italiani siamo disposti a perdonare tutto, anche queste strategie, anche queste buffonate.
Ci tengo a precisare che quanto scritto è un’interpretazione, una plausibile spiegazione a quanto accaduto; non ci sono prove dirette, ma onestamente, ci sono molte altre spiegazioni convincenti?
Se sei arrivato alla fine di questa lettura, forse sarebbe il caso di iscriverti alla news letter di Solving Solutions 😊.
Davide Urso
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