Diversi clienti mi chiedono “Perché dovrei fare pubblicità su un social network e non in televisione o su un giornale?”
Non è semplice rispondere e trasmettere in parole semplici il funzionamento del targeting che i social hanno.
Qualche giorno fa ho iniziato a leggere il libro “Strategia di Content Marketing” di Francesco De Nobili il quale riporta un esempio che, a mio parere, calza a pennello.
Facciamo un esempio concreto: siamo un’azienda che vende articoli per l’infanzia e decidiamo di pubblicizzare i nostri prodotti con un investimento importante su tv e stampa (quotidiani e periodici). Promuoviamo i nostri contenuti in modo indifferenziato, scegliendo radio, giornali e periodici in base al bacino d’utenza e spendendo quindi un cospicuo budget per una promozione a 360 gradi.
Il risultato potrebbe essere catastrofico: il rischio è di comunicare e promuovere i nostri prodotti a un target enorme senza ottenere risultati perché ciò che comunichiamo non interessa a chi ci ascolta. Potremmo allora cercare di differenziare il target promuovendo la pubblicità su periodici di nicchia (per esempio legati al mondo femminile) o su canali televisivi con palinsesti che prevedano cartoni animati e programmi per bambini, nel tentativo di intercettare i genitori. Sicuramente, pur essendo anche questa una soluzione abbastanza costosa in termini di budget e risorse, potrebbe avere più successo della precedente perché in qualche modo staremmo mirando a un pubblico che ha più possibilità di essere interessato a quello che comunichiamo: tuttavia, faremmo fatica a sapere chi abbiamo davvero raggiunto e quindi a quantificare in questi termini il ritorno di investimento. Se invece promuovessimo i nostri prodotti per l’infanzia su un blog dedicato, SEO oriented, ricco di articoli aggiornati che intercettino i bisogni delle persone, e poi lo collegassimo a un profilo social curato sia nell’aspetto sia nei contenuti, inizieremmo a scoprire che lavorando bene si ottengono risultati migliori con investimenti minimi in termini economici, specialmente se confrontati a quelli richiesti dalla pubblicità tradizionale.
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